Al comune di Caserta pare che non si pensi ai bambini, soprattutto a quelli in età da 0 a 3 anni. L’unico asilo nido comunale della città, infatti, sito a via Cappiello, causa inagibilità, quest’anno, almeno per il momento, non ha riaperto i battenti il 7 settembre, come previsto. Ciò, nonostante siano state accettate le iscrizioni, per quest’anno, e nonostante siano state stabilite le rette da versare per le famiglie dei potenziali utenti; rette che raggiungono anche la somma di 250€ pro capite, in base ai redditi familiari. Le famiglie con i bambini, quindi, hanno trovato la scuola chiusa. Eppure il 31 giugno era terminato regolarmente l’anno scolastico e all’inizio di luglio si era svolto il rituale bando di re iscrizione per il nuovo anno, attraverso un manifesto pubblico uguale in tutti i comuni dell’ambito.
“Nonostante le rette alte, per 60 bambini quest’anno non ci sarà attività e le famiglie, e soprattutto le mamme lavoratrici, sono in difficoltà – ha dichiarato Camilla Bernabei, Segretaria confederale della Cgil Caserta – Tutto ciò, nonostante Caserta sia un acclarato fanalino di coda per l’occupazione femminile nazionale e pur conoscendo la gravità del peso che sta ricadendo sulle famiglie, con la mancata riapertura dell’asilo nido. A tutt’oggi, infatti, le mamme non sanno quando portare i figli presso questa struttura, e nonostante le continue sollecitazioni di riapertura alle istituzioni, riscontrano una totale mancanza di risposte”. L’asilo rientra nella gestione delle politiche sociali dell’ambito C1, con Caserta capofila. I Posti da coprire, per i bambini da 0 a 3 anni, sono 60 e sono stati tutti occupati, anzi ci sono ancora richieste e liste di attesa. Si sa che i lavori da effettuare sono seri e di una certe consistenza economica, ma non è accettabile che a causa di uno scarso e superficiale impegno degli enti preposti, ancora una volta siano le donne e i bambini a pagare e che sui tempi di attesa non ci sia, ad oggi, nessuna previsione.
CGIL CASERTA
8 Settembre 2015