Il Governo, col blocco dei contratti nel Pubblico Impiego, non tutela i diritti dei lavoratori, sanciti dalla Costituzione. È inevitabile, quindi, che i lavoratori si mobilitino per un contratto dignitoso. E tanto avverrà, il prossimo 28 novembre, a Roma, quando il mondo del Pubblico Impiego parteciperà alla manifestazione nazionale, sostenuta dalle massime sigle sindacali nazionali. È quello che è emerso, questa mattina, nel corso di una conferenza stampa indetta dalla Cgil di Caserta, svoltasi presso la sala conferenze della Camera del lavoro di Caserta. Erano presenti la segretaria confederale della Cgil di Caserta, Camilla Bernabei, che ha introdotto l’argomento all’ordine del giorno e che ha presentato i due relatori, Segretari provinciali di nomina recente, Felice Zinno della F.P e Gaetanina Ricciardi per la FLC Cgil. I due segretari hanno espresso, in linea con la protesta nazionale, le motivazioni che sono alla base dell’annunciata manifestazione del 28, soffermandosi anche sui problemi della provincia di Caserta. In particolare, Felice Zinno ha dichiarato che dopo 6 anni di blocco della contrattazione, la proposta del governo di 12€ di incentivo, da stanziare nella legge di stabilità, arriva come una vera e propria provocazione. Lo dimostra il malcontento diffuso che si evince dalle assemblee particolarmente affollate; il fatto è che i lavoratori dipendenti sono già stati a lungo penalizzati dal blocco contrattuale e nonostante la Corte Costituzionale si sia espressa sulla legittimità della contrattazione, il Governo sta tentando di ignorare le ragioni dei lavoratori, rispondendo con proposte irrisorie. Gaetanina Ricciardi, presentando le discrepanze presenti nel mondo della conoscenza, ha evidenziato i punti critici della legge 107 con riferimento all’esclusione netta dalla legge del personale ATA. La segretaria, considerando le retribuzioni del personale della scuola ha evidenziato che i salari più bassi di quelli dell’Italia si percepiscono solo in Grecia e in Estonia. “Rinnovare il contratto significa ridare dignità ai lavoratori – ha dichiarato – se si considera che dal 2010 al 2015 il personale della scuola ha assistito ad una perdita del potere di acquisto di circa 220 € mensili, la proposta del governo appare a dir poco offensiva!”.
Il messaggio sindacale al governo è dunque chiaro: se da parte del Governo non arriveranno risposte e risorse adeguate per iniziare un percorso dignitoso di negoziazione, il Sindacato è pronto ad aprire una stagione di conflitto e di lotta dura, che arriverà, se necessario, fino allo sciopero generale. Se saranno confermate le disposizioni della prima bozza del disegno di legge di stabilità, sarà evidente l’intenzione del Governo di non procedere al rinnovo dei contratti, ma anzi eludere il divieto di ulteriore blocco posto dalla Corte Costituzionale, ricorrendo alla distribuzione di pochi spiccioli. Il tal caso il settore del Pubblico Impiego sarà considerato ancora un’attività residuale sulla quale non vale la pena investire risorse. Le problematiche legate al Pubblico Impiego hanno una ricaduta rilevante in Terra di Lavoro. La situazione casertana del Pubblico Impiego è particolarmente critica in tutti i settori, ma in particolare in quello sanitario e in quello della conoscenza. Solo per fare un esempio, nella scuola ci sono zone in cui si registra ancora un’alta percentuale di abbandono scolastico; tale percentuale nelle zone domiziane raggiunge il 10-12%. Per questo e per tutti gli altri motivi, il prossimo 28 novembre, i lavoratori del Pubblico Impiego, in 6 pullman, partiranno da Caserta e dalle maggiori città della provincia per raggiungere Roma e unirsi agli altri manifestanti d’Italia.